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ATTO |
Non ponga ad te disperation l’assedio
Che non è male alcun senza rimedio.
Nel mondo vedi hor lieta pace, hor guerra,
Hor notti o scure, & hor candidi giorni,
Et così vedi rivestir la terra,
Hor di ghiaccio, hor di rose e fiori adorni,
Se la tua maiesta qualche duol serra
Forza è ch’el mare irato in calma torni
Che se eterna non è cosa terrena
Non debba essere eterna tua pena.
Re.Io non spero giamai trovar più pace,
Et questo è quel che mi confonde & duole
Che in questa nostra rea vita fallace
Ferma felicita non vede el Sole.
Poi che forza e seguir quel che al ciel place,
Non medici o ripar più el mio cor vuole
Che a huom di gran mal posto in seruitute
Sola speranza e non sperar salute.
Virginia uscendo di Salerno.
Vir.Me, che spegner desio mio mortal foco,
O serva, o Dario mio seguiterai:
Et spero ch’el camin nostro fie poco,
Che Napoli da noi si vede hormai.
Io veggo molta gente in questo loco,
Glie el Re, che fo? anderò? o nò? anderai:
Ron.Che cerchi donna, o qua drento che vuoi?
Vir. ●Ron.Parlare al Re. ●Resta indrieto che non puoi.