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P R I M O. 9

     Mia vita si struggea come al sol neve,
     Hor l’ha saluato una fanciulla pia
     Quel ch’erbe, medicine, huomini & dei
     Non poten fare, ha potuto far lei.

Venga Virginia presto al mio conspetto,
     Che mai a tanto don non sarò ingrato,
     Vir.Che dimandate signor mio diletto?
     Re.Che dica quel baron t’è in sposo grato:
     Vir.O Re el cor da troppo amor costretto
     Se chiede quel non dee sia perdonato,
     Largite a me, che v’ho tolto da morte
     Di Salerno el gran Principe in consorte.

Re.Dhe dimanda altro don figliuola mia
     Più tosto el regno teco io vo partire
     Benche per fede obligato ti sia
     Potrai da me maggior ben conseguire,
     Che se a tua voglia consentito fia
     Nascera sdegno, pianti, incendiij & ire
     Chiedi thesori, accio stia el regno in pace,
     O uno altro baron qual piu ti piace.

Vir.Se a me donasse le odorate ariste
     D’Arabia, se i liquor persi, o Sabei
     Se l’arene del hermo in or commiste.
     Se le gemme de gl’Indi & de Caldei,
     Se facessi segar miei membre triste;
     Di quel c’ho detto mai mi muterei;


Virgin.         B