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A T T O


Forse ti darò io qualche consiglio
     Che lenirà questo tuo duolo amaro:
     Se ben mi se signor; per anni figlio.
     Esser tu mi potresti; o patron charo:
     Prin.Hor su servo fedel partito piglio,
     Sol per dar al mio mal qualche riparo
     Chi so’ ch’è vera, la vulgar sententia,
     Che lunga etate ha lunga esperientia.

Ruffo l’amare è de giovani usanza.
     Se tu mi adiuti in cio liber ti faccio,
     Conosci della vedova Gostanza,
     Camilla bella? per lei mi disfaccio,
     Ruf.Conosco quella ch’ogni bella avanza,
     Così l’havessi io questa notte in braccio
     Prin. ●Ruf.Che ditu traditor? ●non per errore,
     Ma per portarla a te charo signore.

Lascia signor el duol, la pallidezza,
     Che alfin ben condurai questo lavoro.
     In te è gioventu, in te bellezza,
     In te copia di gemme, argento, & oro.
     In te prudentia, in te piacevolezza:
     Tu secreto, sollecito, & decoro:
     Ardito, & fermo, qual salda colonna,
     Da espugnare el ciel, non ch’una donna:

Prin.Questo non basta: che consiglio dai?
     Ruf.Che ti vesta da donna e vada à lei