Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/124

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sa comune con lui, Fix. Ma infine era un mezzo rischiosissimo, che non poteva essere adoperato che all’ultima estremità. Una parola di Gambalesta al suo padrone basterebbe a compromettere irrevocabilmente l’affare.

L’ispettore di polizia era dunque immensamente imbarazzato, allorchè la presenza di mistress Auda a bordo del Rangoon, in compagnia di Phileas Fogg, gli aprì nuovi orizzonti.

Chi era quella donna? Quale concorso di circostanze ne aveva fatta la compagna di Fogg? Era evidentemente tra Bombay e Calcutta che l’incontro aveva avuto luogo. Ma in qual punto della penisola? Il caso soltanto aveva unito Phileas Fogg e la giovane viaggiatrice? oppure quel viaggio attraverso l’India, sarebb’egli stato intrapreso da quel gentleman allo scopo di raggiungere quella leggiadra persona? Poichè invero ella era leggiadra. Fix lo aveva ben visto nella sala d’udienza del tribunale di Calcutta.

Si comprende a qual punto l’agente dovesse trovarsi imbarazzato. Egli chiese a sè stesso se non ci fosse in quella faccenda qualche colpevole rapimento. Sì! doveva essere così! Quest’idea s’incastonò nel cervello di Fix, ed ei riconobbe tutto il vantaggio che poteva trarre da tale circostanza. Fosse maritata o no quella donna, c’era rapimento; a Hong-Kong, si poteva suscitare al rapitore imbarazzi tali da non potersene districare a forza di denaro.

Ma non bisognava aspettare l’arrivo del Rangoon a Hong-Kong. Quel Fogg aveva la pessima abitudine di saltare da un battello all’altro, e, prima che s’iniziasse la causa, egli poteva essere già lontano.

L’importante era dunque di avvertire le autorità inglesi e di segnalare il passaggio del Rangoon prima