Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/226

Da Wikisource.

no in buon numero in quell’alpestre regione. Fu mestieri valicare sopra dei ponticelli il Muddy, il Green ed altri. Gambalesta diveniva più impaziente mano mano che s’avvicinava alla meta. Anche Fix, alla sua volta, avrebbe voluto essere già uscito da quella difficile contrada; egli temeva i ritardi, paventava gli accidenti, ed aveva più fretta dello stesso Phileas Fogg di porre il piede sulla terra inglese.

Alle dieci di sera il treno si fermava alla stazione di Fort-Bridger, che lasciò quasi subito, e venti miglia più lontano, entrava nello Stato di Wyming — l’antico Dakota, — seguendo tutta la valle di Bitter-Creek, dove scorre una parte delle acque che formano il sistema idrografico del Colorado.

La domane, 7 dicembre, ci fu un quarto d’ora di fermata alla stazione di Green-River. La neve era caduta durante la notte molto abbondantemente, ma, mista alla pioggia, mezzo liquefatta, non poteva impacciare il cammino del treno. Tuttavia quel cattivo tempo non mancò d’inquietare Gambalesta, poichè l’accumulamento delle nevi, impastoiando le ruote dei vagoni, avrebbe certamente compromesso il viaggio.

— Affè, che idea, diceva tra sè, ebbe mai il mio padrone di viaggiare durante l’inverno! Non poteva mo’ aspettare la bella stagione per aumentare le probabilità a suo favore?

Ma in quella che l’onesto giovane non si preoccupava che dello stato del cielo e dell’abbassamento della temperatura, mistress Auda risentiva timori più vivi, che provenivano da un’altra causa.

Infatti alcuni viaggiatori erano scesi dai lor