Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/235

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d’agosto, le trappole diedero ai cacciatori altri animali e ben più utili delle volpi, vale a dire alcuni di quei cinghiali che erano già stati segnalati al nord del lago.

Pencroff non ebbe bisogno di domandare se questi animali fossero commestibili. Si vedeva bene dalla loro rassomiglianza col porco d’America o d’Europa.

— Ma non sono porci, te ne prevengo, Pencroff.

— Fanciullo mio, rispose il marinajo curvandosi sulla trappola e tirando su per la piccola appendice che gli serviva di coda uno di quei rappresentanti della famiglia dei suini; lasciami credere che sono porci.

— E perchè?

— Perchè ciò mi fa piacere.

— Ami dunque molto il porco, Pencroff?

— Sì, lo amo molto sopratutto per i suoi piedi, e se ne avesse otto invece di quattro lo amerei il doppio!

Quanto agli animali in quistione, erano pecari appartenenti ad uno dei quattro generi che conta la famiglia, ed erano anzi della specie dei tajasous, riconoscibili al colore carico ed alla mancanza dei lunghi canini che armano la bocca dei loro congeneri.

Codesti pecari vivono ordinariamente a frotte, ed era probabile che abbondassero nelle parti boschive dell’isola. In ogni caso, essi erano mangiabili dalla testa ai piedi, e Pencroff non domandava di più.

Verso il 15 agosto lo stato atmosferico si modificò subitamente per un cambiamento di vento che volse a nord-est. La temperatura risalì di alcuni gradi, ed i vapori accumulati nell’aria non tardarono a risolversi in neve. Tutta l’isola si coperse d’uno strato bianco e si mostro a’ suoi abitanti sotto un nuovo aspetto. Codesta neve cadde abbondante per molti giorni e divenne in breve alta due piedi.

Non andò molto che il vento soffio impetuoso, e