Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/146

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abitata. Trascurare la speranza che ci ha offerto, sarebbe crearci rammarichi futuri.

Fu dunque deciso che Nab e Pencroff si recassero al porto Pallone, e colà, giunta la notte, accendessero un gran fuoco che attirerebbe l’attenzione dell’equipaggio del brik.

Ma al momento in cui Nab ed il marinajo si preparavano a partire, il bastimento cambiò andatura e mosse direttamente incontro all’isola, dirigendosi verso la baja dell’Unione.

Era un lesto camminatore quel brik, perchè s’avvicinava rapidamente.

Nab e Pencroff sospesero allora la partenza, ed il cannocchiale fu messo fra le mani di Ayrton, affinchè egli potesse riconoscere se fosse o no il Duncan.

Anche lo yacht scozzese era attrezzato da brik; si trattava adunque di sapere se fra i due alberi del bastimento osservato sorgesse o no il tubo della vaporiera.

La nave non distava più che dieci miglia, e l’orizzonte era limpido.

Fu facile l’esame, ed Ayrton abbassò poco dopo il cannocchiale dicendo:

— Non è il Duncan, non poteva essere!

Pencroff, incorniciando di nuovo il bastimento nel campo del cannocchiale, riconobbe che quel brik poteva stazzare da tre a quattrocento tonnellate; che era in forme svelte, d’andatura ardita e fatto apposta per la corsa, e che doveva essere un rapido corridore dei mari. Ma a qual nazione apparteneva? Era difficile determinarlo.

— Eppure, disse il marinajo, una bandiera sventola sul corno, ma non ne posso vedere i colori.

— Prima di mezz’ora li vedremo; d’altra parte, è evidente che il capitano ha intenzione d’approdare, e per conseguenza, se non è oggi, domani al più tardi faremo la sua conoscenza.