Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/201

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che fu levata l’ancora del Bonaventura e calata di nuovo, e.... to’! ne volete un’altra prova!... Si ha filato della corda dell’áncora, e la sua guernitura non è più sul sostegno della cubia 1. Vi ripeto che si è fatto uso del nostro battello.

— Ma se i deportati se ne fossero serviti, o l’avrebbero saccheggiato o se ne sarebbero fuggiti.

— Fuggiti! e dove? all’isola Tabor? Credete voi che si sarebbero arrischiati sopra un battello così fragile? disse Pencroff.

— Bisogna, d’altra parte, ammettere che avessero cognizione dell’isolotto.

— Comunque sia, rispose il marinajo, come è vero ch’io sono Bonaventura Pencroff del Vineyard, il nostro Bonaventura ha navigato senza di noi.

Il marinajo affermava la cosa con tanta sicurezza, che Harbert ed il reporter non seppero contraddirlo. Era evidente che il battello era stato rimosso più o meno, dacchè Pencroff l’aveva ricondotto al porto Pallone. Quanto al marinajo, egli non dubitava menomamente che fosse stata levata l’ancora e poi di nuovo calata. Ora, perchè queste due manovre se il battello non avesse servito a qualche spedizione?

— Ma come mai non avremmo noi veduto il Bonaventura passare al largo dell’isolotto? fece osservare il reporter, il quale amava formulare tutte le obiezioni possibili.

— Eh! signor Spilett, rispose il marinajo, basta partire di notte e con un buon vento, e in due ore si è fuori di vista dell’isola.

— E sia pure, ribattè Gedeone Spilett, ma per qual fine i deportati si sarebbero serviti del Bonaventura, e perchè, dopo essersene serviti, l’avrebbero ricondotto al porto?

  1. La guarnitura è un pezzo di vecchia tela con cui si avvolge la corda dell’ancora affinchè non si logori nella parte che tocca la cubia.