Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/223

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CAPITOLO IX.


Senza notizie di Nab — Proposta di Pencroff e del reporter che vien respinta – Alcune idee di Gedeone Spilett — Un brandello di stoffa — Un messaggio — Partenza precipitosa — Arrivo all’altipiano di Lunga Vista.

La convalescenza del giovane ferito progrediva. Una cosa era a desiderarsi, cioè che il suo stato permettesse di ricondurlo al Palazzo di Granito. Per quanto ben fornita fosse l’abitazione del ricinto, non si poteva trovarvi il comodo del vasto edifizio di Granito. Senza dire che non offriva la medesima sicurezza e che i loro ospiti, malgrado la sorveglianza, stavano sempre sotto la minaccia delle schioppettate dei deportati. Laggiù, al contrario, in mezzo a quella rôcca inespugnabile ed inaccessibile, nulla avrrebbero a temere, e qualsiasi tentativo contro la loro persona dovrebbe andar fallito.

Aspettavano adunque impazienti il momento in cui Harbert potesse esser trasportato senza danno, ed erano determinati a compiere quel trasporto, sebbene le comunicazioni attraverso i boschi del Jacamar fossero difficilissime.

Si era senza notizie di Nab, ma pur senza inquietudini rispetto a lui. Il coraggioso negro, stando nelle profondità del Palazzo di Granito, non si lascerebbe certo sorprendere. Top non era stato più rimandato, essendo parso inutile esporre il fedele cane a qualche schioppettata che avesse a privare i coloni del loro ausiliario più utile. Si aspettava dunque, ma i coloni avevan fretta di esser riuniti al Palazzo di Granito. Doleva all’ingegnere di veder le proprie forze divise,