Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/77

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dei coloni. Colà vi era sempre da lavorare. Man mano che le piante mangereccie si erano moltiplicate, era stato necessario ingrandire i semplici quadrati che tendevano a diventare campi veri ed invadere le praterie.

Ma il pascolo abbondava nelle altre parti dell’isola, e gli onnagas non dovevano temere di essere mai messi alla razione. D’altra parte, era meglio trasformare in orto l’altipiano di Lunga Vista, difeso dalla sua profonda cinta di rivi, e mettere di fuori le praterie, che non avevano bisogno d’essere protette contro le depredazioni dei quadrupedi o dei quadrumani.

Il 15 novembre si fece la terza messe. Ecco un campo che si era accresciuto in superficie nei diciotto mesi dacchè era stato seminato il primo grano di frumento!

Il secondo raccolto di seicentomila grani produsse questa volta quattromila moggia, ossia più di cinque cento milioni di grani! La colonia era ricca di frumento, giacchè bastava seminare una decina di moggia, perchè il raccolto fosse assicurato ogni anno, e tutti, uomini ed animali, potessero nutrirsene.

Fu dunque fatta la messe e consacrata l’ultima quindicina di novembre ai lavori di panificazione.

Infatti si aveva il grano, ma non la farina, e fu necessaria la costruzione d’un mulino.

Cyrus Smith avrebbe potuto trar partito dalla seconda cascata che sboccava sulla Grazia, per farne il motore, essendo la prima già occupata nel muovere i pestelli del mulino da follatura; ma dopo molto discutere, fu deciso di fare un semplice mulino a vento sulle alture di Lunga Vista. La costruzione dell’uno non offriva maggiori difficoltà della costruzione dell’altro, e s’era d’altra parte sicuri che su quell’altipiano esposto alle brezze marine non mancherebbe il vento.