Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/89

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«Lo yacht fu equipaggiato per un lungo viaggio, a cui la moglie del lord ed i figli del capitano Grant vollero prender parte.

«La nave, lasciando Glasgow, si diresse verso l’Atlantico, doppiò lo stretto di Magellano e risalì per il Pacifico fino alla Patagonia, dove, secondo una prima interpretazione del documento, si poteva immaginare che il capitano Grant fosse prigioniero degli indigeni.

«Il Duncan sbarcò i passeggieri sulla costa occidentale della Patagonia e ripartì per ripigliarli alla costa orientale, al capo Corrientes. Lord Glenarvan attraversò la Patagonia seguendo il trentasettesimo parallelo, e non avendo trovato alcuna traccia del capitano, s’imbarcò novellamente il 13 novembre per proseguire le sue ricerche a traverso l’Oceania.

«Dopo aver visitato senza successo le isole Tristam d’Acunha ed Amsterdam poste nel suo cammino, il Duncan, come ho detto, giunse al capo Bernouilli il 20 dicembre 1854. Era intenzione di lord Glenarvan di attraversare l’Australia, come aveva attraversato l’America, e sbarcò; a poche miglia dalla spiaggia era la fattoria di un Irlandese, il quale offrì ospitalità ai viaggiatori. Lord Glenarvan fece conoscere all’Irlandese le ragioni che l’avevano tratto in quei paraggi, e gli domandò se avesse notizia che un tre alberi inglese, il Britannia, si fosse perduto da meno di due anni sulla costa ovest dell’Australia. L’Irlandese non aveva mai inteso parlare di tal naufragio, ma, con gran maraviglia di tutti, uno dei servitori dell’Irlandese entrò a dire:

«Milord, ringraziate Dio; se il capitano Grant è ancora vivo, egli vive nella terra australiana.

«E chi siete voi? domandò lord Glenarvan.

«Uno scozzese al par di voi, milord, uno dei compagni del capitano Grant, uno dei naufraghi del Britannia.