Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/93

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«Si era al 3 marzo 1855: lord Glenarvan era a bordo del Duncan, ma Ayrton ancor esso vi era. Comparve dinanzi al lord, il quale volle sapere da lui tutto quanto il bandito potesse conoscere intorno al capitano Grant. Ayrton rifiutò di parlare. Lord Glenarvan gli disse che alla prima fermata lo avrebbe consegnato all’autorità inglese. Ayrton stette muto, il Duncan riprese la via del trentasettesimo parallelo. Frattanto lady Glenarvan si tolse l’incarico d’indurre Ayrton a parlare; riuscì, ed Ayrton, in contraccambio di tutto ciò che potrebbe dire, propose a lord Glenarvan di abbandonarlo in una delle isole del Pacifico, invece di consegnarlo alle autorità inglesi.

«Lord Glenarvan, determinato a tutto per apprendere quanto si riferiva al capitano Grant, vi acconsentì. Ayrton raccontò allora la sua vita; fu così accertato ch’egli non sapeva nulla, dal giorno in cui il capitano Grant l’aveva sbarcato sulla costa australiana. Nondimeno lord Glenarvan mantenne la parola. Il Duncan proseguì la sua rotta e giunse all’isola Tabor. Era là che Ayrton doveva essere sbarcato, e fu appunto là che, per un vero miracolo, furono trovati il capitano Grant ed i suoi due uomini, precisamente sul trentasettesimo parallelo. Il deportato doveva dunque sostituirli in quell’isolotto deserto, ed ecco, al momento in cui lasciò lo yacht, le parole proferite da lord Glenarvan:

« — Qui, Ayrton, sarete lontano da ogni terra e senza comunicazione possibile con i vostri simili; non potrete fuggire da quest’isolotto; sarete solo sotto l’occhio di un Dio che vede ogni cuore, ma non sarete nè perduto, nè ignorato, come fu il capitano Grant. Per quanto indegno siate della ricordanza degli uomini, gli uomini si sovverranno di voi. Io so dove trovarvi, Ayrton, non lo dimenticherò mai!»

«E il Duncan, spiegando le vele, scomparve.