Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/130

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velenosa fiamma. Pur ben farai, disse la buona Cleide, scuotendo il capo, e insieme appoggiando la destra sotto il mento di Saffo, pur ben farai d’accettare questo consiglio, perchè altrimenti sarebbe stolidità, che tu, mia figlia, ti struggessi per chi non ti ama, nè ti mancherà un avvenente e tenero sposo, che ti faccia dimenticare un ingrato e fuggitivo. Ah madre! esclamò Saffo, io non posso vivere senza di lui, che già è il tiranno dell’anima mia. Oh! vivrai, disse lietamente Scamandronimo, quand’anche ti ricusi, posciachè le ferite di amore, per quanto sieno profonde, non sono mortali, che se lo fossero, morremmo tutti in gioventù; laddove ben vedi che noi amando siamo giunti a questi anni, che più confinano cogli ultimi che coi primi. Io però mi ricordo de’ miei giovanili delirj con quella reminiscenza, che basti ad avere pietà delle tue angoscie, senza rinnovare le mie. Ma quando l’animo è dominato dal tiranno giogo di