Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/196

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nuove di Faone, si diresse a quella parte. Quegli intanto, che era sceso sulle arene, proseguiva lentamente il suo cammino lungo il lido del risonante mare, mostrando negli atti suoi la serenità de’ pensieri. Ma poichè sollevando a caso gli occhi dalle arene, su cui imprimeva le orme guardandole a capo chino, vide nella cima di quel dirupo la fanciulla, che dubbiosa qual fosse la meno scoscesa via, era disposta a discenderne, affrettò verso di lei il passo egualmente spinto dalla curiosità, che dalla compassione. Quella intanto tratta dal pendío a corsa involontaria, scendeva dalla pendice, e l’impeto della propria rapidità non meno che l’aura agitava le sue vesti e i crini; e questi, ormai giunto alla estrema falda, allargò le braccia verso di lei credendola fuggitiva o smaniosa, e la raccolse dicendole affettuosamente; Che mai ti conturba infelice, e come quì vieni? Perchè sola? Pensò ancora che fosse naufragata in quello stesso scoglio, ma vedendo le