Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/293

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mentre eglino soddisfacevano colle sincere risposte, Saffo ognor sentiva a’ di lui umanissimi atti serpeggiare nelle membra piacevole conforto di nuova vita, e però disse a lui: Omai è ritornato a’ miei sensi il consueto vigore, onde mi sarà di non ordinario diletto, se tu mi dirai, come qui arrivi così illeso dal profondo abisso delle acque, nelle quali il tuo legno fu miseramente sommerso. Eutichio pure, e gli altri tutti veggendo rifocillata la donzella, tanto per di lei amichevole trattenimento, quanto per affettuosa loro curiosità, sedendosi raccolti pregarono Faone di sodisfarla, ed egli incominciò: Come avvenisse il mio naufragio, e dove per contraria fortuna, ove l’hanno detto, o dire ve lo potranno questi, che ne furono egualmente di me partecipi, e spettatori. Io a voi soltanto aggiungerò, quanto mi accadde dopo quel mortale momento, in cui disciolta la nave fui nell’acque sommerso. Le vesti molli, e il furor delle