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tristi pensieri. Era Eutichio, non meno che tutta la di lui famiglia, immerso nel sonno; ma Saffo con Rodope e Clito disposti a seguirla, partì entro una nave giunta a que’ lidi verso i crepuscoli vespertini, e diresse ansiosamente il viaggio a Leucate.
Aveva anticamente questo nome una penisola nel territorio degli Acarnani, e sta all’incontro d’Itaca, e di Cefallenia, ma i Corintj occuparono di poi quel lido, e tagliando l’istmo della penisola, la ridussero in isola celebrata per il promontorio, detto col di lei nome parimenti Leucate. Questo è un sasso di color bianco, che sporge in mare, verso Cefallenia; e poco da lui distante vi è il tempio di Apollo.
Ma io sono costretto seguendo il viaggio di Saffo di abbandonare Faone, che varca il mare desideroso di riveder Mitilene, e ben più di rimirare Cleonice, ed anche non posso far menzione di Eutichio, o di Nomofilo, e degli altri di