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Inno secondo.
A VENERE.
Saffo invoca il favore di Venere, e coll’artifizio della più persuasiva eloquenza la supplica ad interessarsi per lei col figlio.
Vezzosa Dea, degli uomini
Delizia e degli Dei;
Ascolta, o bella Venere,
Ascolta i voti miei.
Tra gli astri; tu più lucida
Cadi, e risorgi in cielo,
Seguace indivisibile
Dell’aureo Dio di Delo.
In terra, e in cielo ammirasi
Quel lusinghiero incanto,
Per cui ti cede ogn’emula
Della beltade il vanto.