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Per te pregai, che rapido
Cedesse il Dio di Delo
La intiera cura a Cinzia
Di rischiarare il cielo,
E tu solo a deludere
Avvezzo i miei desiri,
Chi sa per dove, ahi barbaro!
Lungi da me ti aggiri?
Già stanca in grembo a Tetide
Cinzia i suoi rai nasconde; 1
Già le piovose Plejadi
Tornano a ber nell’onde.
Suoi tardi passi accelera
Alle cimmerie grotte,
Mentre più dense tenebre
Spiega l’adulta notte.
Ad inseguirla vigile,
Lungi non è l’aurora:
L’astro del dì si approssima;
E tu non vieni ancora?
Innamorata e misera,
Io di te priva intanto,
La notte insonne scorrere
Deggio tra pene e pianto.