Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/91

Da Wikisource.

cie di Apollo; ben sai, che a Medusa furono cangiate in serpi le belle chiome, perchè profanò il tempio di Minerva co’ suoi amori: ben sai, che Venere sdegnata verso di Pasifae, perchè non l’aveva adorata, le ispirò infando amore per un toro. Oh me sventurata, interruppe Saffo, che ormai intendo, che sono odiosa a potentissima Dea, perchè avendomi mia madre, non è molto, date due colombe, affinchè le offrissi nella solennità di Venere alle are di lei, io commossa da pietà al genere lamentevole delle vittime innocenti, le sprigionai dal’avvolta mia gonna, che le tratteneva, donde rapide volarono nella foresta; ed ora mi rammento con terrore, che udii tuonare il cielo all’improvviso, il quale fu per certo indizio funesto di future calamità. Oh figlia, aggiunse l’ancella, comprendi alfine qual potente nemica tu hai nell’Olimpo! Ed avendo così detto, entrò in un vicino serbatojo di mansueti augelli, dove erano fra gli altri racchiuse delle