Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/162

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138 per il ritratto di dante.


E palpitando tiene
     L’occhio per mille frodi esercitato
     All’opposito scoglio di Pirene
     Delle libere fiamme inghirlandato,
     Temendo sempre alle propinque ville
     Non volin le faville
     Di spenta libertà sopra i vestigi,
     E d’uno stesso incendio arda Parigi.

Ma del corporeo velo
     Scarco, e da tutte queste cose sciolto,
     Con Beatrice tua suso nel Cielo
     Cotanto glorïosamente accolto,
     La vita intera d’amore e di pace
     Del secolo verace
     Ti svia di questa nostra inferma e vile;
     Sì è dolce miracolo e gentile.

E beato mirando
     Nel volume lassù triplice ed uno,
     Ove si appunta ogni ubi ed ogni quando,
     U’ non si muta mai bianco nè bruno,
     Sai che per via d’affanni e di ruine
     Nostre terre latine
     Rinnoverà, come piante novelle,
     L’Amor che muove il Sole e l’altre stelle.