Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/184

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160 ad una giovinetta.


Come allo specchio innante
     Trattien fanciulla il fiato,
     Temendo che turbato
     Il muto consigliero
     A lei non renda intero — il suo sembiante;

Così commossa a dire
     Il trepidante affetto,
     Confusa di rispetto
     La voce non s’attenta,
     E suona incerta e lenta — il mio desire.

O gemma, o primo onore
     Delle create cose,
     M’odi, e le man pietose
     Porgi benigna al freno
     D’un cor di fede pieno — e pien d’amore.

Nè in te dubbio o paura
     Desti il pungente stile,
     Quasi a trastullo vile
     Io, da pietà lontano,
     Prenda il delirio umano — e la sventura.

Un vergognoso errore
     Paleso sospirando;
     Alla virtù mirando,
     Muove senza sgomento
     Rimprovero e lamento — il mio dolore.

Se con sicuro viso
     Tentai piaghe profonde,
     Di carità nell’onde
     Temprai l’ardito ingegno,
     E trassi dallo sdegno — il mesto riso.