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IL SORTILEGIO.



Il Lotto, ve lo dissi un’altra volta,
     Il Lotto è un gioco semplice, innocente,
     Che raddirizza ogni testa stravolta;
     E chi si fonda in lui, non se ne pente:
     Lo dissi e lo ridico, e n’ho raccolta
     La più limpida prova ultimamente
     In un bel fatto accaduto tra noi,
     Che siamo al tempo che sapete voi.

In un Castello de’ nostri Appennini,
     E il nome non importa, era saltato
     Tanto nell’ossa di que’ montanini
     L’estro del giocolin soprallodato,
     Che nelle gole giù de’ Botteghini,
     In ambi e in terni avean precipitato,
     Colla speranza certa d’arricchire,
     Fin le raccolte di là da venire.

La voce Botteghino non è mia:
     E una protesta mi pare opportuna,
     Se mai pensaste che la poesia
     Parli a malizia, o secondo la luna:
     Il Botteghino e la Prenditoria
     Volgarmente son due in carne una.
     Se il nome è brutto, il popolo inventore
     N’ha colpa, e non ne sto mallevadore.