Vai al contenuto

Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/262

Da Wikisource.
238

LA GUERRA.1



Eh no, la guerra, in fondo,
     Non è cosa civile:
     D’incivilire il mondo
     Il genio mercantile
     S’è addossata la bega:
     Marte ha messo bottega.

Le nobili utopie
     Del secolo d’Artù,
     Son vecchie poesie
     Da novellarci su:
     Oggi a pronti contanti
     I Cavalieri erranti

Con tattica profonda
     Nell’arena dell’oro,
     A tavola rotonda
     Combattono tra loro,
     Strappandosi co’ denti
     Il pane delle genti.

  1. Questo scherzo punge i predicatori della pace a ogni costo, anco delle più vergognose bassezze; i quali poi, se capita il destro di guadagnare, danno un calcio ai loro sistemi, e rovesciano il mondo.