Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/355

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sonetti. 331

Signor mio, Signor mio, sento il dovere
     Di ringraziarvi a fin di malattia,
     Per avermi lasciato tuttavia
     Della vita al difficile mestiere.

Se sia la meglio andare o rimanere
     Io non lo so, per non vi dir bugia;
     Voi lo sapete bene, e così sia;
     Accetto, vi ringrazio, e ci ho piacere.

Che se mi tocca a star qui confinato
     Perchè il polmone non mi si raffreschi,
     Ci sto tranquillo e ci sto rassegnato.

Io faccende non ho, non ho ripeschi,
     Non son un Oste o un Ministro di Stato,
     Che mi dispiaccia il non veder Tedeschi.