Pagina:Versi di Luigi Plet.djvu/4

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AL NOBILE SIGNORE


il signore barone


SIMONE di SINA


Nob. Sig. Barone!


Quanto d’altrui potrò io dar in luce d’anno in anno, principiando dal venturo 1858, a pro’ della mia Scuola gratuita di Canto, avrà, non ne dubito, titolo d’esser ben ricevuto; ma queste poche cose mie, nate solo da occasioni, benchè già non isfavorevolmente giudicate, benchè ora emendate e una prima volta raccolte, per esser degne di precedere le Strenne che ho promesso ed atte a ben disporre gli animi, aveano bisogno d’una grande ala proteggitrice.

La implorata benigna Vostra adesione ad accettarne la dedica oggi le onora e sorregge così ch’esse più non temono di mostrarsi nuovamente e d’esser inette a giovare l’assunto mio.

La stampa di questi miei Versi valga anche a festeggiare, nel modo che solo io possa, la determinazione che prendeste, a gran ventura di questa mia patria, nella