Pagina:Versi di Luigi Plet.djvu/68

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Il Plet, pochi mesi dopo l’apertura della sua scuola, che principiò in giugno 1851, volle darne un pubblico saggio.

La Gazzetta Uffiziale di Venezia, nell'appendice del N. 101, 3 maggio 1855, parlando del trattenimento musicale datosi alla Società Apollinea la sera 27 aprile 1855, dopo alquante linee in elogio personale del Plet, che questi si astiene dal riportare, diceva:


Ora egli (il Plet) imaginò d'aprire per associazione di mensili sovvenitori una scuola gratuita di canto. I sovvenitori mancarono, o in troppo scarso numero accorsero, perchè le utili e nobili imprese non sono quelle che meglio si favoriscano; ma non è mancata la scuola, e il gentile e disinteressato maestro presentò appunto venerdì sera (27 aprile) alla Società Apollinea tre de’ suoi alunni: i sig. Caterina Fantinelli, Elisa Bellìo e Giacomo Colonna. Meno la Bellìo, che s’era un po’ addestrata nel piano-forte, gli altri due non conoscevano, dieci mesi fa, nota di musica; pure, in sì piccolo spazio di tempo, il bravo istitutore seppe sì bene avviarli, ch'ei non pure furono in grado di prodursi dinanzi a quella eletta società, ma ne ottennero tutti i suffragii.

Otto furono i pezzi cantati, scelti con molto buon gusto dalle opere più in grido, e fra questi noteremo, come quelli che più furono graditi, il duetto della Traviata tra la Bellìo ed il Colonna, e quello de' Capuleti e Montecchi tra quel-