Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/107

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(CIV.)

135In lor Te stesso, come in terso speglio
Mira, e pietà di Te ti vinca. Il faggio
A se medesmo è consigliero, e guida.
Ne l'aureo feudo, ch’il prudente Ubaldo
Improvviso gli offerse, appena vide
140Il buon Guerrier di Dio, tutta spirante
Lascivo odor l’inanellata chioma
Al pesante piumato elmo dovuta,
E vide in molle ornata gonna avvolto
Il dorso, e ’l petto, che solean di doppia
145Maglia, e di doppio acciar coprirsi in guerra;
In prima gli occhi da l’indegna villa
Tra nobil ira, e tra vergogna torse:
Poi quali scosso da profondo sonno
Squarciò le vane insegne, e qual fe rotta
150La ferrea gabbia aspro Leon Numida
Fugge, tel vedi al naturale orgoglio
Già ricomporsi, e ritornar le bionde
Giube scotendo de l’altero collo,
A le note foreste alto spavento
155Seco portando, e sanguinoso scempio
A i lievi Cervi, e a le selvagge Capre:
Tal egli in mezzo a que’duo prodi mosse


Ra-