Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/115

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Nomata, ovunque alto valor s’cftima.
Elia il bel primo vanto in van divifa
Torre a Colei, che da le rofee labbra
Per le Aufonie Contrade apre, e difcioglie
Detti di mei cofperfi, unica, e rara
Del bei Latin parlar figlia più bella;
Che infin, che dureran le dotte carte,
(E qual EtJt fia, che non P abbia in pregio
E non le Terbi, e non le adori ? ) V dico
Le dotte carte de l’eccelfo, e Taggio
Inclit’Orfi immortale, eterna, e viva
Stella d’ Italia, mai non fia, che Senna
L’ onor di Tua Tavella olcuri al ToTco
Purifiim’Arno, ^ che la men feconda,
E men di Tuono fignoril ripiena
Emola, e men Toave, e meno a gli ufi
Abil de F arti tutte, a Lei Tovrafti
Non ben contenta de i fecondi onori.

Ma Signor , cui quella offro umil fatica

Soffri, che a rammentar prenda gli avverfi -
Cafi, onde opprelfo 1’ infelice ingegno
Mal poteo trarla a fine, e pur compiella :
E Te, liccome Percgrin, che fianco