Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/59

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(LVI.)

     Viti neglette, che non trovan’ olmo,
     135Sul qual poggiando non sentir si spesso
     Superbo piè, che le calpesti, e prema:
     Quei, che per variar d’interni affetti
     Non altrimenti de le cose estima,
     Verace, quando amor, verace, quando
     140Ira lo move, ognor tenendo invitto
     Da le tiranne passioni il core.
     Quei, che la data fè franger ricusa,
     Saldo leal mantellitor securo
     Di sua parola, che mentir non puote:
     145Fido custode del commesso Arcano,
     Amico a i solchi, ed a i sereni tempi,
     Nato a giovar, nè per inutil vanto
     Divulgator de’ beneficj suoi,
     Ch’ anche taciuta ogni laudabil opra
     150E’ di se stessa il guiderdon più bello;
     Quei, che falso valor su le nocenti
     Di riprovato error vergate carte
     Saggio non imparò, ma da i buon Avi
     Ma da le leggi non ai Cielo avverse,
     155Non a ragion rubelle, onde si guida,
     Onde l’Equestre inclito onor si solce,


Ben