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Val d'Ossola, e Antrona. 85

È qui pure la barca che trasporta oltre il fiume chi vuole andare a Domo.

Ma a questo insigne borgo ora viensi rimontando il fiume alla sua destra sponda, ov’è la strada carreggiabile che porta al Sempione. Da Palanzeno vassi per altra diritta via tra ’l fiume e ’l monte a Villa, detta Villa Coletto: ivi si tragitta su bel ponte il fiume Ovesca all’uscire dalla valle; e poichè questo fiume, appena giunto nel piano, in molti rami dividesi, è stato necessario formare un tratto di strada nel tagliato monte granitoso, e in gran parte di granito in tavole, il quale servì a costruire la muraglia che la strada sostiene. A Villa alcuni possessori di miniere d’ottimo ferro, e di forni da fusione in vall’Antrona, hanno grossa fucina, o maglio.

Da questo paese s’entra in vall’Antrona. Gli antiquarj ne derivano il nome dai Centroni, popoli antichi del Vallese, che qui voglionsi venuti quando gli Antuati loro socj entrarono in val d’Anza; e li etimologisti vi trovano la valle degli Antri, o sia caverne, cioè cavi fatti ne’ monti per estraerne le miniere metalliche e ’l sasso ollare. Oltre il ferro che v’abbonda, non però in filoni ma in gruppi, il cav. Robilant nomina quattro cavi di pirite aurifera, che lavoransi in questa valle, cioè al Portico di S. Pietro, a Camasca,