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Val Vegezza, Boschi. 105

elevato della valle, daddove le acque dividonsi fra le due Melezze, una delle quali, come vedemmo, cade nella Tosa, e l’altra raccogliendo i fiumi Centovalle e Osernone, si unisce alla Maggia, con cui gettasi nel Verbano a Locarno. In alcune Carte questo fiume è chiamato Malesco.

Questo, sino a Crana, non riceve quasi nessun’acqua dall’ovest, ma viene dal nord, cioè da un’alta vetta, detta la Piodina di Crana. Se il naturalista andrà salendo da Crana sino alle Alpi di Trence, che sono gli ultimi pascoli, confinanti colla neve sotto la mentovata vetta, non si dorrà d’aver faticato indarno. A Crana vedrà la scogliera che stringe l’alveo del fiume, e nello scoglio qualche strato di sasso bianco e fragile. Presso questa scogliera si fa la serra, cioè l’acqua del fiume ritiensi, e sostiensi in modo da formare una specie di lago, a cui per mezzo d’una Sovenda trasportansi i tronchi di molte migliaia d’abeti, di larici, di pezzi, di teglioni (Pinus abies, larix, picea, taeda L.) e di faggi.

Per ciò ben intendere, conviene spiegare con qualche chiarezza questa parte importante dell’economia delle Alpi nostre, che pochi paesi sanno imitare, sebbene i nostri Alpigiani da qualche anno tentino di portare la loro arte nelle più boscose regioni del Nord, e del-