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258 Balbianello, Balbiano.


Il promontorio, detto già latinamente Lavactum (da Boldoni chiamato Dorsus Abydi), e Lavedo o Dosso dell'Aves in italiano, ha sulla punta un vago fabbricato, in cui v’è comodo alloggio, bella chiesuola, amenissimo portico aperto che domina i due seni del lago, un comodo sbarco, un opportuno ed utilissimo porto, fornito un tempo di buon fanale pe’ naviganti notturni. Diede a quel luogo il nome di Balbianello il cardinale Durini, che tutto ciò ha fatto costruire. Or appartiene al sig. conte Porro. In altri secoli v’abitarono de’ pirati, che il lago tutto infestavano.

Lì presso è Balbiano, che vetustamente fu de’ Giovii, del che gloriavansi i due celebri scrittori di questo casato Benedetto e Paolo. Fu comperato dal card. Gallio, che piccolo ma ben architettato palazzo vi fece edificare. Tornò il luogo per breve tempo in possesso de’ Giovii, dai quali comperollo il mentovato card. Durini, che molto vi spese sì nel palazzo e nelle unite fabbriche, che nel dilatato giardino, e per contenere il torrente Perlana. Precipita questo dagli elevati monti; e guardando il dirupo settentrionale ch’esso ha formato scavandosi il letto, vedesi ch’è stata scomposta e giù strascinata dalle acque in ischegge una vetta di monte calcare bianco, con cui fu occupata la valle scavata dal torrente. V’è tradizione che questo, anziché qui cadere, passasse da Mal-