Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu/282

Da Wikisource.
266 Lario, Ramo di Como.

Ramponio e Verna, si discende per una via men bella delle altre ad Osteno, lasciando a destra Biridino, o piuttosto Prichino. Da Pelio si passa in val Mara, o Muggia che porta a Campione o a Melano, di cui parlai alla pag. 159.

Poco sotto Argegno vedesi Brienno, paese scosceso, intorno a cui più che altrove verdeggiano e fruttifican gli allori: indi viensi alla punta di Torriglia, sopra cui sta Germanello. Ivi è la maggior ristrettezza del lago. Intanto si ha in faccia Nesso (Naxus), grosso borgo diviso in più abitazioni, delle quali le maggiori son presso il Lago. La meridionale ha in mezzo una cascata d’acqua quanto bella a vedersi, tanto utile agli edifizj. Sopra Nesso sta Erno, e in alto le ville di Velleso e Gerbio, e il Pian del Tivano, di cui parleremo al Cap. XXVI. E’ notabil che Velleso sta su d’una specie di promontorio formato d’una congerie di ghiaja, il che suppone monti più elevati da’ quali sieno rotolati i ciottoli. Parleremo poi della torba di Velleso.

Viensi intanto alla fonte di Fugaseria, alla cui acqua fermansi sovente i remiganti assetati: essa altrevolte era intermittente, come il fiume Latte; e gran virtù le si attribuiva contro i mali cutanei, per chi vi si lavava nel venerdì santo. Poi si viene sotto Careno