Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu/294

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278 Lario, ramo di Como.


Quei che assomigliano Como ad un granchio marino, di cui il borgo di Vico forma la chela sinistra, veggon la destra nel borgo di s. Agostino, così detto da un soppresso convento d’Agostiniani, e chiamato anticamente Colognola e Curignola (Coloniola), il qual comincia in certo modo a Geno (Genium); bellissimo promontorio, già villa Menafoglio, ora Cornaggi, e forse antica villa e sepolcreto anche d’illustri Cristiani, come si può rilevare da un’iscrizione, appartenente all’anno 463, disotterratavi nel 1791. Fu poi casa degli Umiliali, e quindi Lazzaretto. Nel borgo di s. Agostino possono vedersi molte fabbriche di setificio.

Nella Gallietta, dianzi de’ Rezzonici, or de’ Giovii, veggonsi de’ bei quadri; e de’ bei freschi del Morazzone stanno nella chiesa di s. Agostino.

Evvi a mezza montagna s. Donato, ove è una grotta, a cui i divoti concorrono; e sulla pianura più alta v’è Brunate, ove pur era un monistero di monache. Narransi ivi strani miracoli d’una Beata Guglielmina sorella d’un re d’Inghilterra, che fuggì di casa, e colassù pervenne raminga, e morì. Checchè siane del vecchio racconto, è certo che molte donne vanno a quella chiesa, affinchè per intercessione della Beata Guglielmina venga loro nelle mammelle il latte, di cui abbisognano