Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu/319

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Da Como a Lecco. 303

preciso; ma guardando i monti sopra Civate e Valmadrera, vedesi che cadero per la base mancata loro, essendone quasi perpendicolari gli strati anteriori, mentre alcune più alte vette posteriori hanno gli strati orizzontali. Lo scoglio spaccato in mezzo, per cui passa il torrentello di Val d'oro, proveniente da S. Pietro, è caduto pur esso. Ivi trovasi della pirite, che forse alla valle diede il nome. S. Pietro è la vecchia badia che dicesi fondata nel sesto secolo dal re Desiderio, per uno strano miracolo ivi accaduto. Certo è che era una ricca badia di monaci, trasportata poi a Civate, poi commendata, e quindi venduta a privato possessore.

Si passa al nord del laghetto di Pusiano, e vedesi l'isoletta de’ cipressi e degli ulivi, e l'amena villa, la quale venne già acquistata dal Principe Eugenio. Si sta al N. d'Oggiono e del lago, che or da esso prende il nome, or dai paesi vicini, e or dicesi d'Isella. Percorrendo coll'occhio quel piano vedesi una estesissima torbiera di ottima qualità, da cui trar potrebbesi molto vantaggio, riducendo al tempo stesso a prati irrigatorj e a boschi que’ fondi uliginosi. Si passa a Suello, lasciando prima a sinistra s. Fermo, e poi a Civate summentovato. Lì presso v'è l'emissario del piccol lago del Sagrino; ed oltre Civate, nell'emissario del lago di Oggiono si