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312 Caverne, Torbiera.

quanto più potea con torcia accesa in mano, mi trovai sull’orlo d’un ampio recipiente d’acqua; dal che giudicai non coll’occhio, ma dal tonfo che faceano i gettativi sassi. Ved. alla pag. 271.

Un fenomeno importante di questi contorni è la torbiera di Velleso all’altezza del pian del Tivano, e sul pendìo occidentale del monte verso Brienno. D’ottima qualità è la torba e abbondante, essendovene uno strato che in qualche luogo ha quattro piedi d’altezza. Misti alla torba vi sono de’ grossissimi tronchi di larice (albero che v’abbondava sino al sesto secolo, come rileviamo da s. Ennodio), i quali sul luogo tagliansi colla vanga come la torba stessa, ma esposti all’aria induriscono. Guardando la posizione del luogo, argomentasi che vi fosse un catino o prato contornato da alture che vi ritenevan le acque, nelle quali si formò la torba: caddero e marcirono i tronchi degli alberi, finchè uno sconvolgimento distrusse il contorno occidentale, e rimase asciutto il fondo e divenne prato. Solo da pochi anni si scoprì la torba nello scavarne la contigua argilla. Dicesi anche che un castello di delizie vi avesse la regina Andefleda moglie di Teodorico. Ivi pur trovasi la pietra calcare nericcia, che strofinata ha odore di petroleo. Alla cima di vall’Ombria, posta al sud, v’è una spac-