Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/111

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ordinati: ma è sempre necessario, che chi gli ascolta, o legge supplisca da per se a un gran numero di piccioli dettagli di precisione, de’ quali non possono mancare senza una sorte di mostruosità le narrazioni in prosa, o in versi delle Nazioni colte d’Europa. Non m’è riuscito di trovare Canzoni, la data delle quali sia ben provata anteriore al XIV. secolo; del che temo possa esservi una cagione analoga a quella, che ci fè perdere tanti libri Greci, e Latini ne’ tempi della barbarie religiosa. Mi è venuto sospetto, che si potrebbe forse rinvenire qualche cosa d’antico molto più addentro fra’ Merediti, e gli abitanti de’ Monti Clementini, che menano una vita pastorale, separati quasi intieramente dal commercio delle altre Nazioni: ma chi può lusingarsi di penetrare impunemente fra quelle popolazioni affatto selvaggie, e impraticabili? Io confesso, che mi sentirei coraggio bastevole per intraprendervi un viaggio; non solamente coll’oggetto di trovarvi delle antiche Poesie, ma per conoscere la Storia fisica di quelle contrade totalmente incognite, e rinvenirvi forse de’ gran vestigj Greci, o Romani: ma troppe cose vi vogliono per mandare ad effetto sì fatti desiderj.

Io ò messo in Italiano parecchi Canti Eroici de’ Morlacchi, uno de’ quali, che mi sembra nel tempo medesimo ben condotto, e interessante, unirò a questa mia lunga diceria. Non pretenderei di farne confronto colle Poesie del celebre Bardo Scozzese, cui la nobiltà dell’animo Vostro donò all’Italia in più completa forma, facendone ripubblicare la versione del Ch. Abate Cesarotti: ma mi lusingo, che la finezza del Vostro gusto vi ritroverà un’altra spezie di merito, ricordante la semplicità de’ tempi Omerici, e relativo ai costumi della Nazione. Il testo Illirico, cui troverete dopo la mia traduzione, vi metterà a portata di giudicare quan-