Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/253

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no, de’ monti che dominano il litorale de’ Castelli di Traù. Questa medesima pasta regna sotto gli strati marmorei costantemente da Zara fino appiè della Fortezza di Duare, cioè per un tratto di centoquindici miglia a dritta linea, facendosi anche in varj luoghi scopertamente vedere per lunghi tratti di paese al mare, dovunque si scoprono le interiora di monti considerabili. Sarebbero per certo ingannati quei, che credessero “l’Istria, la Morlacchia, la Dalmazia, l’Albania, ed alcuni altri vicini paesi anco fra terra, gli Scogli, l’Isole, ed il fondo del mare tutti formati d’un solo masso di marmo opaco, di grana uniforme, quasi della stessa durezza, biancastro!1. Andando innanzi col viaggio trovasi, che anche lungo’l Primorye compariscono le viscere de’ monti ora più ora meno compatte, e strati immensi di marmo differentissimo dal biancastro volgare, oltre a’ varj gruppi, e corsi meno estesi di pietre arenarie, e di marmi pregevoli pella finezza delle loro paste, o pella varietà de’ colori.

Forse mal si conviene a divisioni così vaghe, ed eslegi come quelle, che sono rappresentate nella Tav. VIII, il nome di strati; e quindi io non userò di questa voce in onta della mia scompiacenza segreta, quantunque si trovi consacrata dagli Scrittori Orittologi accreditati la contraddittoria denominazione di Strati perpendicolari, che racchiude una manifesta implicanza. Io mi servirò del nome di filoni, che mi sembra il solo appropriato.

Abbenchè la base degli strati, o divisioni inferiori rappresentate da questa Tavola, sia costantemente di

  1. Saggio di Storia Naturale dell’Adriatico. p. VIII.