Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/404

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del Campanile, nella di cui fabbrica probabilmente molti monumenti de’ Farj saranno periti. D’Iscrizioni Greche non vi ò trovato vestigio; e una sola sepolcrale Latina ò ricopiato forse un miglio fuori della Borgata, pentitissimo d’esser andato a cercarla così lontano. Gli abitanti di questo paese sono di bella statura, coraggiosi, e d’ingegno svegliato; eglino si danno molto alla navigazione padroneggiando Vascelli; il minuto popolo s’occupa della pesca, e del costruirne.

Da Città-vecchia io mi portai a cavallo sino al picciolo seno di Zukova, dove trovano Porto bastevolmente sicuro le barche de’ pescatori. Colà si cavano in riva del mare le lastre di Marmo tegolare biancastro, di cui sogliono usare generalmente gl’Isolani della Dalmazia per coprire le loro case. Accade sovente, che nel fendere le più grosse lamine di questa spezie di Pietra si scoprano impressioni di piante marine, e di pesci non conosciuti ne’ nostri mari; ma il caso di trovare le impressioni, e le spine lapidefatte de’ pesci è assai raro, quello delle piante comunissimo: le spezie però di queste non sono assai moltiplicate. È raro il rinvenirvi delle impressioni di Coralline: e la sola benissimo espressa ch’io v’abbia incontrato, è passata in Inghilterra per aver luogo in una ricchissima Collezione, come vi passarono i pochi pesci di quel sito, che mi venne fatto d’avere. Vi si trovano anche de’ Mituli cangiati in pietra, maltrattati, e sfigurati. Il mare, che non à ragioni topiche di allontanarsene, guadagna sulla costa di Zukova, e risommerge a poco a poco gli strati curvi del marmo tegolare, in cui gli scheletri de’ pesci stanno sepolti. Essi resteranno coll’andare del tempo coperti dalle ghiaje, e dalla rena mescolata co’ Testacei dell’Adriatico; e daranno da pensare a’ Naturalisti de’ secoli venturi, se mai ne anderà alcuno ad esaminare quel