Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/74

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za à il torto per ogni titolo; il coraggio di questi uomini risoluti è proporzionato al bisogno, e alla vita selvaggia, cui menano. Quattro Haiduci non temono d’assalire una caravana di quindici, e venti Turchi; e la sogliono spogliare, e metter in fuga.

Se accade talvolta, che un Haiduco sia preso da’ Panduri, questi non lo legano già, come i birri usano di fare fra noi; ma sciogliendogli la funicella de’ calzoni glieli fanno cadere su le calcagna, onde non possa fuggire, e dia del mostaccio in terra se tentasse di farlo. È cosa molto umana l’aver trovato un ripiego per assicurarsi d’un uomo, senza legarlo all’uso delle bestie più vili. La maggior parte degli Haiduci si credono uomini di garbo, quando si sono macchiati di sangue Turchesco. Uno spirito di Religione mal intesa, combinato colla naturale, e coll’acquisita ferocia, porta costoro violentemente a molestare i confinanti, senza verun riguardo alle conseguenze. In questo ànno colpa sovente i loro Ecclesiastici pieni d’impeto Nazionale, e di pregiudizj, che mantengono, e non di rado riscaldano il fermento dell’odio contro i Turchi, come contro a figliuoli del Demonio, invece d’invitar i buoni Cristiani a pregar la Clemenza Divina pella loro conversione.

§. 5. Virtù morali, e domestiche dei Morlacchi.

Il Morlacco, che abita lontano dalle sponde del mare, e da’ luoghi presidiati, è generalmente parlando un uomo morale assai diverso da noi. La sincerità, fiducia, ed onestà di queste buone genti, sì nelle azioni giornaliere della vita, come ne’ contratti, degenera qualche volta in soverchia dabbenaggine, e semplicità. Gl’Italiani, che commerciano in Dalmazia, e gli abitanti medesimi del litorale ne abusano pur troppo spesso; quindi è che la fiducia de’ Morlacchi è scemata di molto, e