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§. 6. Amicizie, e Inimicizie.
L’amicizia, così soggetta anche per minimi motivi a cangiamento fra noi, è costantissima fra i Morlacchi. Eglino ne ànno fatto quasi un punto di Religione, e questo sacro vincolo stringesi appiè degli Altari. Il Rituale Slavonico à una particolare benedizione per congiungere solennemente due amici, o due amiche alla presenza di tutto il popolo. Io mi sono trovato presente all’unione di due fanciulle, che si facevano Posestre nella Chiesa di Perussich. La contentezza, che trapelava dagli occhi loro, dopo d’avere stretto quel sacro legame, provava agli astanti quanta delicatezza di sentimento possa allignare nell’anime non formate, o, per meglio dire, non corrotte dalla società, che noi chiamiamo colta. Gli amici così solennemente uniti chiamansi Pobratimi, le donne Posestrime, ch’è quanto a dire mezzo-fratelli, e mezzo-sorelle. Le amicizie fra uomo, e donna non si stringono a’ giorni nostri con tanta solennità: ma forse in più antiche, e innocenti età s’è usato di farlo1.
Da queste amicizie, e semi-fratellanze consacrate de’ Morlacchi, e delle altre Nazioni, ch’ebbero la medesi-
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Dozivgliega viila Posestrima
S’Velebite vissoke planine:
Zloga siio, Kragliu Radoslave;
Eto na te dvanajest delija.
Pism. od Radosi.
Ma una fata Posestrima chiamollo
Dell’Alpi Bebie dall’eccelsa vetta:
Re Radoslavo, in tua mal’ora siedi.
Ecco sopra di te dodici armati.
Canz. di Radosi.