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VIAGGIO
 


pos, soggiuns’egli — Shakspeare è sì pieno d’alti pensieri, che s’è dimenticato della lieve formalità di nominare il signore — e lasciò quest’obbligo a lei.


XLVII. IL PASSAPORTO

versailles


Ma io non sono mai sì perplesso, come quando ho da dire a taluno ch’io mi sia — e vi sono pochi de’ quali io non possa dar conto migliore assai che di me; e perciò sovente ho desiderato che mi bastasse una parola sola — e sbrigarmene; il che non m’incontrò mai fuorchè in questa occasione — però che l’edizione di Shakspeare su lo scrittojo mi fe’ sovvenire che vi si parlava di me — mi pigliai l’Amleto, e svolgendolo in un batter d’occhio, verso la scena de’ beccamorti nell’atto quinto, stesi il mio dito sopra di YORICK1, e ponendo sotto gli occhi del conte il volume,

  1. Yorick non è interlocutore nella tragedia; bensì i beccamorti, scavando una fossa, ravvisano il cranio di lui; e il principe Amleto piange sovr’esso, poichè l’aveva veduto in vita più volte a rallegrare con le sue celie i conviti del re. Per bizzarria d’accidente, Stern in inglese suona tristamente severo. L’autore lo cambiò in Yorick, e per la prima volta nel Tristram Shandy, dove dipinge il