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90 VIAGGIO

E mi ripeteva tre volte gli avvisi, e tanto alla prima quanto alla terza volta con la medesima cordiale pazienza — e se i toni e i modi hanno pure un significato (e l’hanno di certo, fuorchè per l’anime che fanno le sorde) — l’avresti detta veramente sollecita ch’io non mi smarrissi.

Nè supporrò che la gioventù e l’avvenenza — era nondimeno bellissima fra quante grisette io mai vedessi in mia vita — mi facessero più grato alla cortesia; questo so, che, mentre io le diceva quanto gliene fossi obbligato, io teneva tutti gli occhi ne’ suoi, e ch’io le ripeteva i ringrazimenti quant’essa m’aveva ripetuti gli avvisi.

Nè io m’era dilungato dieci passi dall’uscio, quando m’accorsi ch’io non sapeva più sillaba di ciò ch’ella mi aveva insegnato — però volgendomi, e vedendola tuttavia su la soglia quasi badando s’io pigliava la buona strada — me ne tornai per domandarle se la prima cantonata era a mano destra o sinistra — Me ne sono affatto dimenticato — Possibile! mi diss’ella, e sorrise — Possibilissimo, rispos’io, per chi pensa più alla persona che a’ suoi buoni consigli.

Ed era la verità schietta; e la bellissima grisette se la pigliò com’ogni donna si piglia le cose di sua ragione — con una riverenza.