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VIAGGIO
 


Ma non già quando la tristezza e l’infermità, quando

L’alma in sè si ristringe, e innorridita
L’annientamento suo guarda e s’arretra —

Vana pompa di frasi!1 — bensì quando un generoso piacere, e un affanno generoso mi viene di fuori, allora — allora emana tutto da te — o grande SENSORIO dell’universo! — da te che diffondi la tua vibrazione, quand’anche un unico crine ci caschi dal capo, e la propaghi nelle più remote solitudini del creato — Tocco da te, Eugenio schiude un po’ le cortine sotto le quali io giaccio languendo — ascolta la storia de’ miei patimenti — e intanto i suoi nervi tremano dolorando; ma egli n’accusa l’intemperie della stagione — Tu spiri sovente una scintilla del tuo calore all’aspro alpigiano mentre trascorre su per le rupi agghiacciate — e s’abbatte in un agnello straziato dal dente del lupo — Vedilo con la testa appoggiata al vincastro, inchinarsi pietosamente verso l’agnello — Ah! foss’io giunto un poco più presto! — L’agnello spira nel suo

  1. Yorick intende di dire che l’estremo sentimento de’ proprii mali abbatte le forze dell’uomo; ma che la compassione per gli altrui le esercita con acuta e mestissima voluttà.