Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/36

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SENTIMENTALE 17

Per ora il lettore mio si contenti se da quanto potrà qui discernere e meditare s’abiliterà ad assegnarsi (s’ei fu mai viaggiatore) il luogo e il grado che più in questo catalogo gli si adatta — E’ sarà così men lontano di un passo dalla cognizione di sè medesimo; da che si potrebbe giurare che tutto ciò che egli aveva già inviscerato nell’anima, l’accompagnò in tutti i suoi viaggi, nè si sarà poscia sì fattamente alterato ch’ei non possa tuttavia ravvisarlo.

Colui che primo trapiantava la vite di Borgogna al Capo di Buona Speranza (nota che era olandese) non sognò mai di bere in Affrica di quel vino stesso spremuto su’ colli francesi da quella vite — non sono sogni da uomo flemmatico questi; — ma fuor di dubbio aspettavasi di be-


    farsi guardare. Vero è che quella désobligeante non era cosa nuova a que’ tempi; ma era pur nuovo che un viaggiatore, anzichè obbligarsi tutti gli altri suoi concittadini, che fecero e scrissero viaggi, scrivesse appunto in una désobligeante un sermone contro chiunque viaggiava. E Yorick si diletta di sì fatti frizzi ed equivochi; così al principio di questo proemio nominando i peripatetici allude agli nomini che vanno attorno perpetuamente. Ma perchè a me queste freddure non piacciono, e all’autore piace che chi legge le indovini da sè, io le tradurrò a mio potere senza far troppe chiose sovr’esse.