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SENTIMENTALE 47


XVIII. SU LA VIA

calais


Non ho, da che vivo, sbrigato più speditamente d’allora un negozio di dodici ghinee. Il tempo, dopo quell’addio, m’era grave: vidi che ogni momento si sarebbe pigramente raddoppiato per me fino a che non avessi pigliato le mosse — ordinai sul fatto i cavalli, e m’affrettai verso l’albergo.

Re del cielo! esclamai nell’udire che all’oriuolo della città batteano le quattro, e accorgendomi ch’io mi trovava da poco più d’un ora in Calais —

— Vedi che gran libro può in sì breve tratto di vita arricchir d’avventure chi s’affeziona col cuore a ogni cosa, e chi avendo occhi per vedere ciò che l’occasione ed il tempo gli vanno di continuo mostrando a ogni passo del suo cammino, non trascura nulla di quanto egli può lecitamente toccare!

— Se non riesce una cosa — riescirà un’altra — nè importa — fo un saggio a ogni modo dell’umana natura — la mia fatica m’è premio — mi basta — il diletto dell’esperimento tien desti i miei sensi e la parte spiritosa del mio sangue, e lascia dormir la materia.