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56 VIAGGIO

il medesimo giro, e non ha ella il piffero1 e il diavolo, ed ogni cosa da pagare per giunta? — Chi ne’ combattimenti ineguali può schermirsi con un equivoque non ha sempre la peggio — Pur tu saprai fare qualche altra cosa, La Fleur?Oh, qu’oui! — sapea cucire un pajo di calzerotti, e suonare un poco il violino — Bravo! mi gridò il Senno — Perchè no? gli risposi; suono anch’io il violoncello — ci accorderemo benissimo — Tu saprai maneggiare i rasoj, e racconciare un po’ una parrucca, La Fleur? — Quest’era appunto la sua vocazione — Per mia fè! basta; diss’io interrompendolo — e dee bastare per me — Venne intanto la cena; e vedendo un vispo bracchetto inglese da un lato della mia seggiola, e dall’altro un valletto francese a cui la natura aveva con un liberalissimo pennello dipinto il volto d’ilarità, tutta la gioja dell’anima mia esultava del mio impero; e se i monarchi sapessero cosa si vogliano, esulterebbero al pari di me.


    zioni della saviezza, traduco tamburo, che vuole anche dire baule ferrato da viaggio; e l’Italia dice d’alcuni suoi gentiluomini: viaggiano come un baule.

  1. Pagare il piffero o la musica: modi proverbiali inglesi per dar la baja a chi pasce i ghiottoni.