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VICENDE DELLE STRADE FERRATE NEL REGNO

LOMBARDO-VENETO



A queste notizie sulle strade ferrate lombardo-venete diamo la luce, perchè i sudditi austriaci di sangue italiano conoscano come siano tutelati dal governo i loro interessi. Non isperino florida stabilità ne’ commerci, durevole pace, larga e sicura arena all’ingegno, gloria al nome che portano, sotto reggimento straniero. A Vienna non sarà mai dimenticato che sono Italiani, quindi nemici. Si mostrino zelanti, tranquilli, fedeli pagatori delle gabelle; che importa! Come potran cancellare il delitto d’esser nati Italiani? Però d’egual misura rispondano; se ora non possono scuotere il giogo, nulla concedano, combattano sempre dentro que’ termini che le circonstanze disegnano, s’atteggino come soldati pronti alla battaglia in qualunque momento. Nè questo è sì lunge come taluni suppongono.

L’articolo è dettato da persona dottissima in siffatte materie, degna di fede, perchè lombarda, di grave intelletto, di onesti pensieri, e illustre per altri scritti. Non mi è dato palesarne il nome, non volendo aprirle una carcere; ma ne abbia i miei ringraziamenti, ai quali certamente uniransi quelli de’ miei lettori.


Il 29, 30, 31 maggio 1837 una moltitudine straordinaria ingombrava le stanze, li atrii, le scale ed i portici del locale della Borsa in Milano. Erano possidenti mezzi speculatori, negozianti all’ingrosso, negozianti al minuto, commessi, giovani di studio, scrittori, perfino facchini, e tutti ac-