Pagina:Vico, Giambattista – Il diritto universale, Vol. I, 1936 – BEIC 1960672.djvu/20

Da Wikisource.
10 sinopsi del diritto universale

sore». Ed è piú propia la locuzion poetica, per essemplo, «sanguis circa praecordia fervet» che «irasci» de’ prosatori. Quello è un parlare per caratteri, per imagini: questo un parlare per genere astratti, che del sangue, del cuore e del bollimento se ne è fatta una parola, che dicesi «ira».

Con questi principi narra che, dopo il Diluvio, Noè e Sem suo figliuolo, conservando la vera religione di Dio creatore, conservarono nello stato di natura la memoria delle scienze e dell’arti che furono innanzi il Diluvio, e che dopo la confusion babilonica delle lingue, restando ivi tutte le arti della civiltá, non se ne smarrirono, anzi se ne perpetuarono le memorie. Onde prestamente nacque e restò ferma tra caldei, e, per la vicinanza, prestamente s’introdusse nella posteritá di Cam, altro figliuol di Noè, nella Siria e nell’Egitto, la forma del governo monarchico, nel qual senso Tacito disse «suetum regibus Orientem». E vi potè presta nascere una spezie di divinazione, detta «magia», quantunque falsa, certamente piú dotta degli auspici che usaron gli occidentali, la quale, altrimenti, arebbe avuto di bisogno una lunga serie di secoli di osservazioni per esser ridotta in iscienza. Ma Iafet, terzo figliuolo di Noè, che venne exlege nel lontano Occidente, spogliandosi della vera religione, onde fu creduto Giapeto, fece che la sua posteritá divenisse a poco a poco empia affatto e perciò ignorantissima e quasi di bruti.

Si riparti la terra tra’ figliuoli di Noè negli anni del mondo 1656. Roma è fondata agli anni 3250. Sará il tratto, dunque, del tempo oscuro d’Italia anni 1594.

Adunque, questi uomini exlegi ed empi, andando vagabondi, dove lor portava il talento, per questa gran selva del mondo, perduta ogni umanitá, con lingua incerta, sciolti in una brutta e incerta e, perché incerta, spesso nefaria libidine, e marcendo nell’ozio, cagionato dall’abbondanza de’ frutti che dava lor la natura, a guisa di fiere, tutti soli, non riconoscevano i loro, i quali perciò lasciavano morti sopra la terra insepolti.

Pochi di miglior indole, in quell’ozio contemplando il