Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. I, 1928 – BEIC 1964037.djvu/12

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6 idea dell’opera


a Dio, come a Mente signora libera ed assoluta della natura (perocché, col suo eterno consiglio, ci ha dato naturalmente l’essere, e naturalmente lo ci conserva), si dánno dagli uomini l’adorazioni co’ sacrifici ed altri divini onori; ma nol contemplarono giá per la parte ch’era piú propia degli uomini, la natura de’ quali ha questa principale propietá: d’essere socievoli. Alla qual Iddio provvedendo, ha cosí ordinate e disposte le cose umane, che gli uomini, caduti dall’intiera giustizia per lo peccato originale, intendendo di fare quasi sempre tutto il diverso e, sovente ancora, tutto il contrario — onde, per servir all’utilitá, vivessero in solitudine da fiere bestie, — per quelle stesse loro diverse e contrarie vie, essi dall’utilitá medesima sien tratti da uomini a vivere con giustizia e conservarsi in societá, e sí a celebrare la loro natura socievole; la quale, nell’opera, si dimostrerá essere la vera civil natura dell’uomo, e sí esservi diritto in natura. La qual condotta della provvedenza divina è una delle cose che principalmente s’occupa questa Scienza di ragionare; ond’ella, per tal aspetto, vien ad essere una teologia civile ragionata della provvedenza divina.

3Nella fascia del zodiaco che cinge il globo mondano, piú che gli altri, compariscono in maestá o, come dicono, in prospettiva i soli due segni di Lione e di Vergine, per significare che questa Scienza ne’ suoi principi contempla primieramente Ercole (poiché si truova ogni nazione gentile antica narrarne uno, che la fondò); e ’l contempla dalla maggior sua fatiga, che fu quella con la qual uccise il lione, il quale, vomitando fiamme, incendiò la selva nemea, della cui spoglia adorno, Ercole fu innalzato alle stelle (il qual lione qui si truova essere stata la gran selva antica della terra, a cui Ercole, il quale si truova essere stato il carattere degli eroi politici, i quali dovettero venire innanzi agli eroi delle guerre, diede il fuoco e la ridusse a coltura); — e per dar altresí il principio de’ tempi, il quale, appo i greci (da’ quali abbiamo tutto ciò ch’abbiamo dell’antichitá gentilesche), incominciarono dalle olimpiadi co’ giuochi olimpici, de’ quali pur ci si narra essere stato Ercole il fondatore (i quali giuochi dovettero incominciar da’ nemei,